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Nel 2007, un gruppo di ricercatori italiani sulla malaria si è unito in una rete nazionale - l'Italian Malaria Network (IMN)- che attualmente comprende gruppi di ricerca di 10 università italiane e l'Istituto Superiore di Sanità.
La rete comprende ca. 120 ricercatori con esperienza in diversi campi della malaria, dalla biologia e genetica dei parassiti, alla biologia dei vettori e all'immunità umana, agli studi di patogenesi, epidemiologia, trasmissione della malaria, scoperta di farmaci e studi clinici.
L'Italian Malaria Network può essere considerato una “scuola virtuale di malariologia”, che condivide piattaforme e progetti tecnologici e forma ricercatori di alto livello delle istituzioni italiane e anche dei paesi dove la malaria è endemica.
Gli obiettivi principali sono migliorare le collaborazioni interdisciplinari, fornire formazione per giovani ricercatori e rafforzare la cooperazione internazionale con i paesi africani.
Dalla sua costituzione nel 2007, gli scienziati dell'IMN hanno pubblicato più di 500 articoli su riviste internazionali peer-reviewed e hanno laureato più di 30 dottorandi.
La Rete è stata sostenuta fino al 2010 dalla Compagnia di San Paolo (CSP) e ha attratto numerosi finanziamenti internazionali e nazionali. Successivamente, i membri dell'IMN hanno creato il Centro Interuniversitario per la Ricerca sulla Malaria (CIRM), una struttura legalmente approvata con un organo di governo (i rappresentanti delle Università fondatrici e un Direttore) che comprende 10 Università e l'Istituto Superiore di Sanità (ISS).
- Università di Torino
- Università di Milano
- Università di Brescia
- Università di Camerino
- Università di Siena
- Università di Perugia
- Università di Napoli 'Federico II'
- Università di Bologna
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