UPO guarda al futuro con il nuovo corso di laurea magistrale in “Intelligenza artificiale e innovazione digitale”

Il corso afferisce al DISIT e, unico in Italia, si sviluppa su quattro curricula. Sarà attivo dall’anno accademico 2022-23 nei poli di Vercelli e Alessandria

 

Il 1° settembre 2022 segnerà l’inizio delle immatricolazioni per l’anno accademico 2022-2023 e l’Università del Piemonte Orientale offre agli studenti un significativo upgrade della propria offerta formativa; da settembre, infatti, sarà possibile iscriversi al nuovo corso di laurea magistrale in “Intelligenza artificiale e innovazione digitale”, un biennio di specializzazione proiettato al futuro e alle moderne tecnologie.

Il costante aggiornamento dell’offerta formativa, unito alla possibilità di seguire determinati corsi su più poli istituzionali, ha consentito all’Università del Piemonte Orientale di mantenere, nel tempo, standard di crescita costanti del numero di iscritti (oggi superiori alle 16.000 unità), spesso in controtendenza con il dato complessivo nazionale. Il corso magistrale di Intelligenza artificiale e innovazione digitale seguirà questi esempi virtuosi. Il corso è organico all’offerta formativa del Dipartimento di Scienze e innovazione tecnologica (DISIT) ma è caratterizzato da un’ottica di insegnamento multidisciplinare, orientata a formare due principali tipologie professionali altamente innovative, qualificate e richieste dal mondo del lavoro: a) informatico esperto nelle più recenti ed adeguate metodologie di AI, e nelle sue applicazioni; b) esperto in ambito bio-medicale, economico-aziendale o socio-politico-giuridico con vaste conoscenze delle metodologie di AI sia generali sia, soprattutto, specifiche del loro ambito applicativo.

Al fine di conseguire tale obiettivo, il corso di laurea si articola su quattro differenti curricula (Tecnologico-Informatico, Bio-Medicale, Economico-Aziendale, Socio-Giuridico-Politico), coinvolge anche i Dipartimenti di Studi per l’economia e l’impresa (DISEI), di Giurisprudenza e Scienze politiche, economiche e sociali (DIGSPES) e di Scienze della salute (DISS) ed è accessibile da laureati triennali di molteplici corsi di laurea.

L’attivazione di questo corso, oltre ad essere stata approvata dal Ministero dell’Università e della Ricerca, è il frutto di un proficuo confronto con le parti sociali e in particolar modo con il mondo produttivo e con le aziende private del settore tecnologico e dei servizi. La necessità di professionisti esperti nel settore AI è condivisa da tutti gli attori interpellati nella fase di ideazione del Corso; il 75% di queste aziende ritiene di dover assumere esperti in Intelligenza Artificiale a breve-medio termine, mentre l’87% valuta la nuova proposta formativa UPO “congrua” rispetto alle figure professionali individuate e alle competenze e capacità attinenti. Questi dati completano quelli del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, che per i laureati in AI ha registrato, nel 2021, un tasso di occupazione superiore al 90% a un solo anno dalla laurea.

Per completare il corso magistrale di Intelligenza artificiale e innovazione digitale bisognerà acquisire 120 crediti in due anni. Il percorso Tecnologico-Informatico potrà essere frequentato nelle strutture del DISIT ad Alessandria, mentre gli indirizzi Bio-Medicale, Economico-Aziendale, Socio-Giuridico-Politico saranno impartiti a Vercelli, nel Polo Universitario “San Giuseppe”Tra i punti di forza di questo percorso trova spazio, innanzitutto, la forte interazione con le aziende, interessate a “coltivare” figure professionali capaci e pronte ad affrontare le sfide del mercato; verrà data enfasi alla componente laboratoriale e ai tirocini di specializzazione richiesti dal piano di studi; verrà, poi, richiesto lo sviluppo di capacità comunicative e di lavoro in team con l’uso di metodologie didattiche innovative.

Grazie al coinvolgimento di docenti UPO provenienti da diversi Dipartimenti e aree tematiche è nato un corso marcatamente interdisciplinare – esempio unico nel panorama nazionale – che combina lo studio e l’acquisizione di competenze informatiche con specializzazioni in ambito bio-medicale, economico-aziendale e socio-giuridico. Questi percorsi formano un ampio spettro di figure professionali innovative, esperte nelle più moderne tecnologie di Intelligenza Artificiale (es. Machine LearningDeep LearningDecision Support Systems) e nella loro applicazione.

Grazie alla cosiddetta “cross-fertilization” fra i vari percorsi formativi, il corso di laurea supporta la formazione di figure professionali “ibride”. «Questi professionisti – spiega il Direttore del DISIT, professor Leonardo Marchese – saranno uno dei cardini della società dell’informazione, in grado di guidare l’innovazione digitale grazie alle loro competenze, sia per quanto concerne la progettazione e lo sviluppo di sistemi intelligenti, sia per quanto riguarda l’utilizzo e la valutazione di impatto di tali sistemi nelle diverse realtà in cui essi trovano concreta applicazione.»

«Il Corso magistrale – spiega il professor Paolo Terenziani, professore ordinario di Informatica presso il DISIT – è rivolto a laureati triennali provenienti da aree disciplinari anche molto diverse che non prevedono l’acquisizione di competenze in ambito matematico-informatico. Queste conoscenze potranno essere acquisite durante il triennio attraverso moduli specifici (Academic Certificates) da inserire nel piano di studi oppure recuperate prima di iniziare il percorso di laurea magistrale in Intelligenza artificiale. Gli Academic Certificates sono molto richiesti dalle aziende in fase di reclutamento del personale, conferiscono crediti formativi e sono gratuiti per tutti gli studenti UPO.»

«Dopo un primo semestre di insegnamenti comuni – conclude il professor Alessio Bottrighi, docente di Informatica al DISIT e coordinatore del Corso – gli studenti potranno assecondare le proprie aspirazioni grazie a quattro indirizzi diversi. Potranno poi aspirare a fare il loro ingresso in aziende ed enti pubblici per mansioni ad alto contenuto tecnologico informatico ed innovativo, lavorare in istituti di ricerca, concorrere per insegnare in università e scuole, far parte di società di consulenza o di startup innovative e potranno scegliere l’attività di liberi professionisti.»

 

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